La nostra storia

dal 2004...

L' A.N.C.E.M., Associazione Napoli Capitale Europea della Musica, fin dalla sua costituzione, ha sempre inteso svolgere attività indirizzata alla diffusione capillare della cultura, per sua specificità, musicale, onde favorire il progresso civile e sociale della popolazione.Per meglio chiarire la necessità di tale finalità è opportuno fare alcune osservazioni. La storia del nostro Paese ci ha lasciato grandi eredità artistiche, sia nel campo della letteratura che delle arti figurative, dell'architettura e della musica. L'Italia racchiude in sé la più alta percentuale di opere d'arte del mondo intero e vanta primati assoluti nella pittura e nella musica. Il Melodramma, diffusosi poi in tutto il mondo, è nato in Italia, così come la musica strumentale. La maggior parte dei più grandi musicisti della storia è italiana e ciò ha creato il mito dell'"Italia, Paese della Musica". Ma ciò purtroppo non sta a significare, come sarebbe legittimo attendersi, una alta diffusione della cultura musicale, così come, pur essendo stata patria dei letterati più prestigiosi al mondo, la diffusione del libro in Italia è oggi, in percentuale, tra le più basse d'Europa.Non è facile individuare le cause di questa situazione che affonda le radici nei secoli scorsi, nelle difficoltà economiche che da sempre hanno attanagliato diverse regioni italiane e che l'unificazione non ha saputo o potuto superare.Né vi è un valido aiuto da parte della Scuola, anch'essa sofferente per tante difficoltà e carente nelle strutture e nell'organizzazione didattica. Si provi a valutare con obiettività quale sia il livello d'informazione culturale media - non specifica - degli studenti "maturandi" e si vedrà come la loro conoscenza dei linguaggi artistici sia estremamente scarsa e limitata.Il benessere socioeconomico coincide quasi sempre con una maggiore diffusione dell'informazione culturale. Ciò in Europa è facilmente riscontrabile nei Paesi di lingua tedesca e scandinava, dove ad un più alto tenore di vita corrisponde anche un maggior livello di cultura media. Favorire l'attività culturale può quindi significare anche creare premesse per un progresso generale della società.Se le strutture ufficiali come la Scuola non possono, allo stato attuale, fornire adeguata risposta alle esigenze di informazione e progresso è bene che organismi diversi a ciò provvedano, sia pur nella parvità dei mezzi a loro disposizione, ma comunque con spirito di servizio e profondo convincimento.E' quanto, per l'appunto, ci siamo noi proposti con la nostra Associazione, ovviamente limitando il nostro intervento alla Città di Napoli ed alle zone limitrofe. Ma è preventivamente necessario individuare i percorsi da seguire per realizzare tali scopi associativi.Come si pensa di poter fornire un concreto elemento di sviluppo sociale e culturale?A nostro avviso, i criteri programmatici da seguire sono i seguenti:- diffusione capillare dell'attività sul territorio sia urbano che periferico;- identificazione di tipologie di pubblico cui l'attività si deve riferire;- contenuti dell'offerta culturale;- valorizzazione di siti architettonicamente e/o socialmente rilevanti. La nostra sede ed il territorioLa nostra Associazione ha sede in Napoli, alla Piazza S. Eligio n° 4. Tale collocazione risulta di rilevanza particolarmente importante se posta in relazione con le caratteristiche sociali ed economiche del quartiere cittadino nel quale si trova. La Piazza, di modeste proporzioni, è adiacente alla più vasta e famosa Piazza Mercato, che nel tempo, da luogo centrale della vita cittadina, tanto da essere legata ad eventi storici di notevole importanza, è andata sempre più assumendo una connotazione popolare purtroppo intrisa di disagio economico.L'ANCEM, ormai presente in loco da diversi anni, costituisce, in questo contesto, un punto di riferimento e di aggregazione sociale. Non abbiamo la possibilità di effettuare manifestazioni concertistiche nella sede, ma unicamente di prepararle, ma abbiamo però la possibilità di organizzare incontri, soprattutto con i giovani, finalizzati, attraverso colloqui "alla pari", alla trasmissione di informazione culturale tendente a far nascere curiosità ed interesse.Inoltre l'attività concertistica che nasce nella nostra sede, viene poi, come, schematicamente indicheremo in seguito, portata a stretto contatto con i giovani e con gli abitanti dei quartieri disagiati della nostra Città. Le nostre presenze a Scampia, per citare un esempio emblematico, hanno dato a noi la possibilità di incontrare fasce sociali sotto certi aspetti deboli, e ad esse, quella di essere avvicinati da realtà culturali diverse da ciò che per esse è consueto. Lo stesso dicasi per le attività nelle scuole. Tanti sono gli Istituti scolastici da noi visitati, ma ne vogliamo, per brevità, ricordare uno in particolare, l'Istituto Froebelliano. Lo ricordiamo non solo per la bella accoglienza che i giovani ci hanno riservato, che sta, fra l'altro, a dimostrare come troppo spesso si emettano giudizi affrettati sulla cultura giovanile - tanti sono i motivi per il deficit culturale spesso lamentato la cui responsabilità, nella maggior parte dei casi, non ricade sui giovani - ma anche, e soprattutto, per la collocazione di questo Istituto, per altro molto bello al suo interno, in una delle zone "rosse" della città, il quartiere Sanità, non molto distante dalla nostra sede, troppo spesso presente in modo negativo nelle cronache cittadine. Ebbene, in un territorio innegabilmente turbato dalla criminalità organizzata abbiamo trovato fervida collaborazione per l'organizzazione della nostra presenza e, cosa ancor più rilevante, attenta partecipazione dei giovani che, al termine delle nostre esibizioni musicali, ci attorniavano ponendoci domande sia su quanto avevano ascoltato sia sulla professione del musicista.Molti di questi giovani, dietro nostro invito e scambio di recapiti telefonici, sono poi venuti nella nostra sede e, talvolta, hanno anche assistito ad alcune nostre prove musicali, mostrando interesse e voglia di comprendere cosa stessimo facendo e quale era il modo per realizzare il prodotto artistico.La nostra sede ci consente quindi uno scambio culturale importante che, possiamo affermare, è a doppio senso. Infatti, se da un lato negli incontri che abbiamo con la popolazione del territorio - non sono rare le persone di una certa età che mostrano interesse e curiosità per la musica - a noi compete fornire informazione culturale specifica nel campo musicale ma anche più ampia, con gli opportuni riferimenti ai periodi storici nei quali i lavori musicali sono stati realizzati e le correnti di pensiero all'epoca dominanti, dall'altro anche noi da questi incontri riceviamo uno stimolo alla riflessione costituito dal contatto con realtà sociali e problemi autentici che costituiscono elemento di maturazione anche per il pensiero artistico. L'opportunità di crescita è pertanto ampia, e tocca entrambi i protagonisti di questi eventi.Nella nostra sede curiamo anche i contatti con associazioni rappresentative di categorie ben definite, che poi diverranno oggetto dei nostri interventi culturali. Parliamo quindi delle organizzazioni che si occupano di venire incontro a persone in difficoltà, come, ad esempio, bambini cardiopatici o sofferenti di patologie tumorali. A queste Associazioni, che ci frequentano e ci hanno fornito il loro aiuto per l'organizzazione delle manifestazioni assicurando la partecipazione del pubblico interessato - altrettanto dicasi per le celebrazioni commemorative di Annalisa Durante, vittima della camorra - abbiamo più volte dedicato i nostri concerti.Analogo rapporto è da noi intrattenuto in sede con quanti, interessati al recupero sociale di chi ha subito condanna a pene detentive, hanno con noi pianificato la nostra presenza artistica all'interno delle carceri site nel territorio cittadino.Diffusione capillare sul territorio sia urbano che perifericoLa programmazione dell'attività concertistica dell'ANCEM ha quindi visto la nostra Associazione programmare ed effettuare concerti oltre che in sedi prestigiose quali il Teatro Mediterraneo alla Mostra d'Oltremare o la Cappella Vasari a S. Anna dei Lombardi, o il Teatro Diana al Vomero, anche in sedi periferiche nelle quali è possibile avvicinare fasce di pubblico che difficilmente si recherebbero, di loro iniziativa, ad assistere ad un concerto in una sede tradizionale.

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